Flat Tax: quando e come è conveniente.

Flat Tax: la situazione attuale

Dopo l’accettazioni delle dimissioni del ex Premier Mario Draghi da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il nostro paese è ripiombato nella solita bagarre elettorale. E uno dei temi ricorrenti è la cosiddetta flat tax.

Questo tema cardine, soprattutto nei programmi di centro destra, è quello dell’introduzione di un’imposta con aliquota fissa e non progressiva (come è l’IRPEF attuale), disegnata sulla falsa riga del regime agevolato IRPEF delle P.IVA.

Infatti, in realtà una flat tax in Italia esiste già ed è quella propria del regime forfettario: chi entra in questo regime paga un aliquota fissa del 15% (5% in determinati casi) sui suoi ricavi moltiplicati un coefficiente di redditività che varia caso per caso.

La può fare chiunque? Ma soprattutto, è davvero conveniente?

Nonostante la voluta “vaghezza” degli slogan elettorali, la flat tax delle partite IVA non è applicabile a tutti ma solo a chi sta sotto la soglia di 65.000 Euro l’anno e rispetta un insieme di altri requisiti (che per brevità non sto ad elencare).

Per quanto riguarda la convenienza, la risposta è la più comune in economia: dipende.

Infatti se hai un alta incidenza di costi di acquisto di merce e/o materie prime potrebbe non essere così conveniente accedere a questo regime: infatti non dedurresti nessun costo e nemmeno l’IVA pagata. In più tutte le deduzioni e detrazioni (spese mediche ad esempio) in dichiarazione dei redditi non sarebbero applicabili.

Ma quindi la flat tax per i dipendenti?

Da quanto emerge dalle promesse elettorali (definirli programmi è utopistico) si è fatta strada l’idea di applicare una flat tax anche ai lavoratori dipendenti.

Ovviamente la convenienza di questa manovra è tutt’altro che scontata. Infatti qualora venisse davvero ipotizzata una tassa unica fissa si porrebbero non pochi interrogativi.

Ad esempio bisognerebbe valutare sotto a quale reddito applicarla, a quali altri condizioni ecc. Senza contare che, seguendo la stregua delle P.IVA, occorrerebbe annullare tutte le detrazioni e deduzioni.

L’IRPEF attuale, pur avendo percentuali più alte, ha tutto un insieme di deduzioni e detrazioni che con una eventuale flat tax andrebbe annullato o pesantemente rimodulato.

Senza contare un aspetto fondamentale: la nostra costituzione.

All’articolo 53 viene infatti affermato: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.“, di difficile coesistenza con l’idea di tassa piatta che traspare nella campagna elettorale.

In sintesi, nonostante una flat tax (funzionante in quanto limitata) per le P.IVA esista già, a parere di chi scrive una formula simile per i dipendenti sarà di difficile realizzazione e di dubbia convenienza economica.

Con buona pace degli slogan elettorali.