Che fine ha fatto il bonus 200 Euro per gli autonomi?

Il Decreto Aiuti ha previsto il bonus 200 Euro in contrasto all’inflazione: ma mentre per i dipendenti si avvicina il momento della riscossione, gli autonomi restano al palo.

Bonus 200 Euro in busta paga: i dipendenti alla cassa

Secondo quanto disposto dal Decreto Aiuti i dipendenti che hanno usufruito dell’agevolazione dello 0.8% in busta paga in uno dei mesi tra gennaio e aprile e in forze nel mese di luglio vedranno un aumento della loro busta paga.

Questo è un bonus una tantum (quindi erogato una sola volta) per ridurre l’impatto negativo dell’inflazione. Ne abbiamo parlato più approfonditamente qui “Bonus 200 Euro: manovra economica di lungo o breve periodo?“.

Nella busta paga di prossimo pagamento i dipendenti aventi diritto vedranno aumentare il loro netto in busta.

E i lavoratori autonomi?

Come ogni manovra italiana che si rispetti anche questa ha la sua lacuna normativa.

Infatti se per i dipendenti e i pensionati è stato tutto organizzato da mesi, per la categoria autonomi mancano ancora alcuni elementi.

Primo fra tutti doveva essere emanato un provvedimento del Ministero dove dovevano essere indicati:

  • I criteri per la concessione dell’indennità una tantum,
  • le modalità di riconoscimento,
  • i limiti reddituali da rispettare.

Ad oggi quanto sopra indicato rimane ancora nell’incertezza, di fatto peggiorata con la caduta del governo.

Addirittura si paventava l’ipotesi di un click day per ottenere il bonus da parte delle P.IVA, idea non confermata ma nemmeno smentita da parte degli addetti ai lavori. L’ipotesi peggiore che circola attualmente è che non sarà proprio erogato a questa categoria di lavoratori.

In un paese in cui ci sono quasi 5 milioni di partite IVA questo vuoto normativo non solo a parere di chi scrive non è accettabile ma è oltremodo dannoso: se la misura è volta a combatter l’inflazione, perché le P.IVA dovrebbero essere escluse?