Pos obbligatorio: norma davvero efficace?

Normativa: Pos obbligatorio dal 2014, sanzioni dal 2022

Con l’approvazione del decreto legge n. 36/2022 (convertito in legge il 29/06) diventa sanzionabile il rifiuto di pagamento elettronico, mentre il POS obbligatorio era già previsto a partire dal 2014, ma fino ad oggi non era prevista alcuna sanzione per i trasgressori (e di fatto nessun controllo in merito). Ora, dopo una segnalazione da parte di un cliente che si vede rifiutata la transazione, verrà irrogata una sanzione pari ad Euro 30, incrementata per un valore pari al 4% del valore della transazione.

Punti deboli della normativa

Già solamente dalla lettura dell’introduzione di questo articolo risulta evidente la problematica della normativa in questione: la totale mancanza di operatività.

Infatti l’intero meccanismo si basa su di un sistema di denuncia da parte del cliente. Secondo il legislatore, il cliente che vede rifiutata la transazione dovrebbe denunciare l’esercente e far scattare la sanzione.

Appare chiaro che saranno davvero pochi i casi di applicazione norma: quale cliente si prenderà la briga di “denunciare” una transazione di 1 Euro rifiutata? Praticamente nessuno. Nella pratica quindi rimaniamo nella situazione pre approvazione del decreto: il Pos è obbligatorio, ma se non lo fai usare non rischi (quasi) nulla.

Sanzioni o incentivi?

Tralasciando per un attimo il problema della scarsa applicabilità della norma in oggetto, risolvibile con dei controlli a campione negli esercenti, non sarebbe meglio incentivare il pagamento elettronico piuttosto che sanzionare il rifiuto dello stesso?

È evidente che con un sistema di incentivi (sensato), si creerebbe un circolo virtuoso senza sanzionare nessuno.

Infatti il cliente preferirebbe il pagamento elettronico e “migrerebbe” verso esercenti che non gli impediscono di utilizzarlo, quest’ultimi si adatterebbero pur di non perdere clientela.

L’ultimo incentivo rimasto è la lotteria degli scontrini, poco sfruttato, mentre il cashback è definitivamente tramontato a luglio 2021.

A parere di chi scrive, riattivare il cashback (con le dovute correzioni, senza magari il supercashback che incentiva comportamenti “distorsivi”) porterebbe sicuramente più vantaggi di una sanzione di fatto in applicabile.

Parafrasando un vecchio detto “incentivare è meglio che sanzionare”.